Sono nato a Santa Mama (Arezzo) nel 1950 e risiedo ad Arezzo.
Credo di aver sempre amato l’arte fin da piccolissimo, sono sempre stato affascinato dal colore e dal disegno. Diplomato all’Istituto d’Arte, mi sono dedicato fin da giovanissimo a collettive e concorsi di pittura. La mia formazione pittorica nasce soprattutto dalla volontà assidua di sperimentazione e di ricerca che ho concretizzato e sedimentato nei complessi rapporti tra materia e colore.
Dal 1976 sono entrato nei ruoli del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, presso la Soprintendenza di Arezzo, in qualità di disegnatore.
Questo mi ha permesso di frequentare e studiare da vicino alcuni fra i principali maestri del passato, da Piero della Francesca a Beato Angelico, dal Signorelli al Vasari a Cimabue e tanti altri, per i quali ho curato elaborati, rilievi, grafici per il recupero e lo studio delle opere, partecipando in prima persona ad allestimenti di mostre e progetti architettonici.

Queste esperienze istituzionali, fondamentali per la mia crescita artistica, mi hanno permesso di essere a contatto e respirare “le muffe” e le polveri dei colori degli antichi affreschi e delle tele, man mano si è fatta strada in me la consapevolezza che i concorsi d’arte e il linguaggio figurativo non erano corrispondenti alla mia aspirazione, così ho iniziato una ricerca dialogando con la poetica. Ho tratto essenziali suggestioni dall’ambiente antico dei muri corrosi, dalle loro crepe e fenditure, soffermandomi sul rapporto tra memoria e spazio, tra pittura e architettura, tra natura e artificio, lavorando nel silenzio dello studio e dedicandomi alla sperimentazione, limitando le rassegne pubbliche.

La pittura di oggi è improntata ad un approfondimento di equilibri e armonie tra forma e colore, attraverso cui rivivere il vissuto personale che si fa collettivo nel dialogo con lo spettatore, recuperare valori mai dimenticati, emozioni istintive che variano in funzione dello stato d’animo.

Considero ogni mia opera non un punto d’arrivo ma un passaggio per una nuova serie di lavori, per una ricerca a ritroso nel tempo a fermare momenti, attimi ed impressioni.

Il mio ambito operativo si colloca ai margini dell’informale, una pittura gestuale, immediata, in rapporto stretto con l’inconscio. Dalla materia, segno, colore fino a che la superficie dipinta non prende il sopravvento lasciando intravedere forme reali legate al mondo della natura, spesso usando alfabeti conosciuti e a volte sconosciuti.
Ci sono segni nati da gesti semplici che raffigurano la vita quotidiana, da forme fatte di colore, di sola materia o graffiate che vanno spesso a coprire o ritrovare la stesura iniziale del quadro, come traccia del nostro vissuto. Non ci sono contorni, i colori si contengono a vicenda, si mischiano compenetrandosi, generando contrasti cromatici e formando una patina di materia pittorica di energia raggrumata.

L’artista dovrebbe sottrarsi alla vista è l’opera ad esprimersi.
L’artista sceglie il silenzio, ma allo stesso tempo si mette in ascolto della propria opera, cercando una lunghezza d’onda che permette il dialogo con lo spettatore e andare oltre ciò che si vede, per poter contemplare la pura presenza degli elementi che compongono l’opera.
Le opere sono universi di significato che chiedono di essere guardati intensamente, scavate al loro interno, nel ritrovare luoghi della memoria, offrirsi a una meditazione infinita.